
Impossibile trovare in giro qualcosa di più rovinosamente romantico delle canzoni di Lyndon Morgans, il leader del trio gallese che con questo Wretched Sinner’s Song taglia il traguardo del quarto album. Non il solito campionario di lacrime, letti sfatti e portacenere pieni, ma veri e propri “piccoli film” nei quali la sensibilità poetica va di pari passo con l’abile pratica del namedropping, creando un ibrido di antico e post-moderno, di mitico e mondano : sirene gelose dell’uomo sul cui corpo sono tatuate, donne che ricordano Kim Novak o Barbarella, tristi gite a Montparnasse, bacardi e pinot grigi, i-pod che suonano canzoni dei Nashville Teens e così via. Ma le parole raccontano solo metà della storia. L’altra è affidata a una musica semplicemente incantevole, un country-folk impressionista adagiato tra corde di acustiche, banjo e mandolini, fisarmoniche, percussioni impalpabili.
Carlo Bordone - Mucchio Selvaggio (aprile 2008) -
Nessun commento:
Posta un commento