A onor del vero, Real Emotional Trash non è proprio fino in fondo un disco acid, psych, eccetera, perchè di tanto in tanto vi raffiorano le popperie oblique letteralmente inventate dai Pavement ma ormai pure quelle parecchio rètro. Il tono, però, quello si.
Sembra di girare a vuoto dentro un vortice con su stampata una qualsiasi data di metà anni settanta, con brevi schegge di anni novanta se possibile ancora più datati. La chitarra suona come indolenzita, naufragata in divagazioni prog, offuscata da una nebbia sempre più fitta.
Aria di jam tra veterani, effettacci space, prolissità sparpagliate e gratuite, un senso di vago autocompiacimento che irrita e consiglia di passare presto ad altro, comunque prima che finiscano gli insostenibili dieci minuti della title track.
Gianluca Testani - Mucchio Selvaggio (marzo 2008) -
...noto con piacere la risposta al mio commento in merito a stephen malkmus...è sempre piu' interessante e intelligente il tuo blog....alla prossima bancario....
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