Ho sempre considerato Graham Nash, musicalmente, l’anello
debole del supergruppo Crosby, Stills, Nash & Young, stessa considerazione
nel ritenerlo invece intellettualmente superiore ai suoi tre compari. Tutti
questi anni e il libro Wild Tales mi danno conferma.
Dai primi vagiti della British Invasion agli ultimi sussulti
della Woodstock Generation, Nash è stato testimone diretto e attore
protagonista di eventi musicali e stravolgimenti sociali, e adesso è qui per
raccontare la sua storia: l'infanzia nell'ambiente operaio inglese del
dopoguerra, gli esordi artistici e i successi commerciali con gli Hollies, il
rapporto sentimentale e di reciproca ispirazione con Joni Mitchell, quando
entrambi produssero le loro opere più intime e memorabili, l'incontro con Stephen
Stills e David Crosby e l'ascesa allo stardom con il sodalizio Crosby, Stills,
Nash & Young, la carriera come solista e l'incessante attivismo politico.
Nash è davvero una di quelle persone - poche, pochissime - che possono
esprimere opinioni e punti di vista su un mondo e un'epoca vissuti nel cuore
dell'epicentro, e la sua narrazione è ricca di aneddoti sui personaggi che gli
vivevano attorno: i Beatles, gli Stones, Hendrix, Dylan e una quantità di altri
luminari del rock. Da Londra a Laurel Canyon e oltre, "Wild Tales"
apre una finestra su una vita straordinaria, con tutti gli alti e bassi.
L’amore, il sesso, la gelosia, la politica, le droghe, la follia, perfino il
buonsenso di un’era musicale magica. (note di copertina)
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